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Progetto dipartimentale finanziato con i fondi di ateneo (assegno di ricerca)

Responsabile: Alfonso Botti

2022-

Il progetto si propone di metadatare, in vista di una messa online in modalità open, i carteggi di Paul Sabatier, personalità di rilievo culturale nell’Europa tra Otto e Novecento. Lo studioso, di fede calvinista, fu l’autore della prima biografia di san Francesco condotta con metodo storico. La Vita del santo da lui scritta ebbe un successo su scala europea e internazionale. Fu inoltre il fondatore della Società di studi francescani. Le sue carte restituiscono una vasta rete di contatti che coinvolse illustri esponenti del dibattito culturale e religioso dell’epoca e getta luce su una pagina fondamentale del dibattito sul rapporto tra studi storici e religione. I risultati della ricerca potranno essere ospitati sulla digital library in uso al Centro DHMoRe.

Progetto dipartimentale finanziato con i fondi di ateneo (contratti di ricerca)

Responsabile: Giuliana Diani

Partecipanti: Marina Bondi, Silvia Cacchiani, Franca Poppi, Annalisa Sezzi, Judith Turnbull, Mariasophia Falcone, Ilaria Iori, Fabiola Notari, Federico Zaupa

Collaborazioni con Università di Pavia e Università di Saragozza

2022-

Il progetto intende approfondire strumenti di analisi per la comunicazione sul Web nella disseminazione della conoscenza nel mondo accademico e istituzionale, con particolare riferimento a siti web e blog. Obiettivo del progetto è analizzare le risorse linguistiche di diverse macro-funzioni identificabili nella comunicazione accademica e istituzionale sul Web in lingua inglese: costruzione e promozione dell’identità discorsiva, disseminazione della conoscenza, “engagement” e gestione del dialogo fra i partecipanti. Per raggiungere questo obiettivo si realizzano corpora in lingua inglese che siano rappresentativi di pratiche discorsive nell’attuale contesto dell’uso di strumenti digitali per la comunicazione accademica e istituzionale. Sul piano della comunicazione Web, prosegue il lavoro sulla comunicazione accademica (con particolare riferimento al mondo dell’economia, del diritto e delle scienze) già avviato con il progetto di Dipartimento CAP (Comunicazione Accademica e Professionale), ma ampio spazio viene dato alla comunicazione istituzionale. In questo contesto si collocano approfondimenti su: (1) la comunicazione accademica in contesti internazionali (impatto del Web sulle forme tradizionali della comunicazione accademica e sull’uso di siti e blog per la comunicazione della ricerca in ambito economico, giuridico e scientifico); (2) la comunicazione istituzionale nel campo del diritto e delle scienze.  In particolare, vengono creati corpora in lingua inglese riguardanti  blog accademici e istituzionali nel campo dell’economia, del diritto e delle scienze e siti web relativi al discorso istituzionale-giuridico.  L’analisi si sviluppa da una prospettiva testuale e pragmatica.

Progetto dipartimentale finanziato con i fondi di ateneo (contratto di ricerca)

Responsabile: Laura Gavioli

Collaborazione esterna: Cecilia Wadensjö (Università di Stoccolma)

2022-

Il progetto si colloca nell’ambito delle attività del gruppo AIM, lungo una linea prospettata già da molti anni che è quella di rendere l’ampia banca dati di interazioni mediate in possesso del gruppo sempre più accessibile e fruibile sia da parte dei ricercatori del gruppo, sia da parte di ricercatori esterni. I dati più recenti raccolti nell’ambito dei progetti AIM sono ben organizzati in termini di metadati e di qualità della trascrizione (molte trascrizioni sono collegate all’audio attraverso il programma ELAN). Sono perciò un punto di riferimento per le seguenti azioni:

  1. Catalogazione dei dati, con i loro metadati, in un repository per ora accessibile solo ai ricercatori del gruppo AIM
  2. Completamento del collegamento audio-trascrizione di tutti i dati di interazione mediata recentemente raccolti all’interno dei progetti sopracitati
  3. Progettazione di un’organizzazione analoga per la classificazione dei dati già in possesso del gruppo antecedentemente ai due ultimi progetti
  4. Avanzamento del completamento di una porzione ulteriore di vecchi dati in modo da avere un ulteriore campione in cui trascrizione e audio siano collegati in ELAN.

Il progetto è così articolato:

Fase 1. Analisi di un recente campione di dati raccolti in ambito scolastico. Sebbene i dati in ambito scolastico siano una parte molto esigua dell’intera banca dati AIM che è perlopiù in ambito sanitario, sono di fatto i meno noti ai ricercatori e hanno quindi bisogno di uno studio preliminare per poter estrapolare criteri di classificazione che li rendano più accessibili ai ricercatori stessi. Questo studio ha quindi l’obiettivo, oltre che di produrre una ricerca pubblicabile sulle funzioni dell’interpretazione in ambito scolastico, anche quella di produrre metadati plausibili e comparabili a quelli delle più vecchie interazioni sanitarie.

Fase 2. Avvio di un contratto di collaborazione per una persona esperta del programma ELAN e di classificazione di audio o video-trascrizioni. Tale persona dovrebbe discutere i metadati con il gruppo di ricercatori e creare una griglia accessibile in cui incasellare i dati. Invito di due mesi di un’esperta internazionale di analisi dell’interazione mediata (Cecilia Wadensjö, Università di Stoccolma) per capire meglio l’accessibilità dei dati e la loro fruibilità e collaborare all’analisi di dati di ambito scolastico e medico.

Fase 3. Implementazione del lavoro di classificazione e organizzazione della banca dati attraverso la collaborazione dei ricercatori del gruppo AIM con l’esperto a contratto.

Progetto dipartimentale finanziato con i fondi di ateneo

Responsabile: Selenia Marabello

2022-

Consolidamento di una ricerca avviata sulle madri migranti che prevede l’analisi di dati etnografici già prodotti e un allargamento della base dati con una nuova ricerca sul campo, con l’obiettivo di avviare un iter virtuoso tra ricerca e possibile azione futura di engagement che abbia una ricaduta anche locale/regionale. La ricerca focalizza l’attenzione su donne migranti ritenute vulnerabili – donne in gravidanza e madri di bambini 0-5 anni – provenienti dall’Africa Occidentale in diverse fasi dagli anni 2000 ad oggi. La condizione giuridica di vulnerabilità permette di rilevare idee sul benessere osservando il loro accesso ai servizi educativi (per sé e per i figli), l’accesso e le rappresentazione dei bisogni di salute (per sé e per i figli), le relazioni di genere peculiari che, intorno alla condizione del materno, si riconfigurano nel contesto di arrivo e in quello di partenza e, nello specifico, nelle strutture di accoglienza dove la maternità può divenire strumento di controllo e sorveglianza o, invece, di accelerazione di processi di cittadinanza sociale o lavorativa, riassemblando saperi, oggetti e ideologie morali del contesto di approdo, coltivando spazi di agency e speranza nel tempo futuro. Si prevede un’analisi delle traiettorie biografiche che assemblano saperi e pratiche dei contesti di cui si è fatta esperienza. Con questa scelta metodologica - inerente la traiettoria biografica - si ricostruiranno le reti sociali che si configurano attorno al materno (servizi, scuole, tempo libero) e, attraversando le strutture istituzionali impegnate nell’accoglienza e integrazione migranti, permettono di rilevare l’esistenza di legami deboli che legano migranti e non migranti. Virare l’attenzione dall’ accoglienza migranti alle reti che intorno a questa si dipanano, mira a testare empiricamente la nozione di infrastruttura di convivialità consolidando alcune riflessioni già avviate e contribuendo, con uno studio originale sul caso Italia, a un vivace dibattito internazionale e interdisciplinare.

Progetto dipartimentale finanziato con i fondi di ateneo

Responsabili: Silvia Modena e Vincenzo Gannuscio

2022-

Il progetto indaga, da un punto di vista temporale, l’accrescersi dei discorsi populisti in Europa a partire dagli anni 2000 ad oggi, in prima battuta in Francia e in Germania. In questo periodo storico si è assistito alla moltiplicazione di attentati terroristici di matrice islamica sui due territori nazionali esaminati. Per quanto concerne il quadro teorico del progetto, nell’indagare la moltiplicazione dei discorsi populisti, si intende rendere operativo un approccio che faccia dialogare gli strumenti della politolinguistica tedesca e italiana e la scuola francese di analisi del discorso. Nel passaggio cruciale dalla democrazia dei partiti alla democrazia dei media, il disgregarsi dei corpi intermedi della politica (sezioni di partito, circoli, ecc..) ha aperto la strada ad un genere discorsivo che richiede, secondo il punto di vista adottato dal/dalla proponente il progetto, l’utilizzo degli approcci teorici evocati sopra. Nelle sfaccettature che contrappongono il populismo costruito sulla protesta sociale versus quello radicato nella costruzione di un’identità nazionale, il presente progetto cercherà di mettere in luce il ruolo della storia nazionale francese, tedesca e italiana nonché la componente religiosa e culturale.    Il progetto si basa sull’analisi discorsiva dei corpora. Dai programmi interni al partito ai programmi elettorali, dalle trascrizioni “ufficiali” di discorsi tenuti da personalità di spicco dei partiti ai Post e ai Tweet, questi corpora si distinguono per una una spiccata multimodalità. Si tratta di produzioni discorsive legate sempre più spesso ad un contesto digitale e redatte tramite dispositivi connessi ad Internet, all'interno di ecosistemi di scrittura delle reti sociali digitali (DSN), siti, blog e piattaforme varie, utilizzando strumenti derivati da programmi e formati di scrittura. L’analisi di questa tipologia di dati si appoggia ad uno strumento di lavoro per etichettare, elaborare e trattare non solo dati testuali ma anche l’ambiente digitale dei corpora in esame. Per questo fine si mettono a profitto i seguenti strumenti: EXMARaLDA, Praat, Lexico, TextObserver.  Il progetto intende creare un corpus da ampliare in futuro che sia multilingue e rappresentativo di diversi generi di discorso.

Progetto dipartimentale finanziato con i fondi di ateneo

Responsabile: Elisabetta Menetti

2022-

Da sempre la letteratura italiana produce e continua a produrre forme narrative ‘brevi’ che catturano molteplici contenuti entro una prospettiva dinamica, sempre in tensione fra l’esigenza di normatività (i generi letterari) e la spinta alla trasformazione (le forme). La proposta di ricerca è di organizzare un convegno internazionale sulla storia del racconto italiano da Boccaccio a Calvino (nel 2023 ricorre il centenario) sotto le diverse forme in cui si è presentato nel corso dei secoli a partire dalle sue origini medievali: dal nucleo generativo del racconto esemplare, della novella, della fiaba, della favola, della ‘istoria’ alle forme brevi del ragionamento morale e filosofico, della cronaca, del diario, del racconto epistolare e, ovviamente del racconto moderno (novella, bozzetto, figurina) e al racconto contemporaneo. Il convegno (con collegamenti online ma anche in presenza) si occuperà di indagare le origini delle forme narrative brevi del canone narrativo italiano e le sue trasformazioni tra riscritture antiche e contemporanee in relazione alla funzione della forma-lunga della cornice narrativa tra Medioevo e Rinascimento e alle molte forme del racconto romanzesco.

Progetto dipartimentale finanziato con i fondi di ateneo

Responsabile: Chiara Preite

2022-

Nell’ambito della più ampia riflessione del gruppo di ricerca Modena Lexi-Term, si intende progettare e realizzare un “Glossario multilingue on-line del prodotto tipico emiliano”. Il progetto “Sapori locali” ha quindi come obiettivo la creazione di un database terminologico multilingue (italiano, francese, inglese, tedesco, spagnolo, romeno – eventualmente espandibile ad altre lingue in futuro) contenente articoli relativi ai Prodotti Tipici del territorio emiliano (d.o.p, d.o.c. e d.o.c.g., enumerati nell’elenco delle denominazione dell’Emilia iscritte nel Registro delle Denominazioni di Origine Protette, delle Indicazioni Geografiche Protette e delle specialità tradizionali garantite), corredati da informazioni grammaticali, definizioni multilingue, contesti d’uso e note tecniche (ove possibile anche da immagini illustrative) estratti da corpora autentici appositamente selezionati. Si parte dalla redazione delle schede in italiano, dedicate ai 50 prodotti emiliani selezionati dal suddetto elenco (il numero dei prodotti, come quello delle lingue coinvolte, è eventualmente espandibile in futuro) che fungeranno poi da modello per la compilazione delle schede nelle altre lingue. Al termine del lavoro di redazione, si passerà ad una revisione linguistica e contenutistica di ciascuna scheda (con la collaborazione dei colleghi del DSLC delle diverse lingue coinvolte e, in particolare, dei membri del gruppo di ricerca Modena Lexi-Term, che comprende anche una collega dell’Università di Craiova per la redazione e la revisione in romeno, lingua non insegnata nel DSLC). Si intende inoltre strutturare l’architettura di un sito che dovrà ospitare il database delle schede prodotte per ciascuna lingua, in maniera da generare un’interfaccia user friendly per l’accesso alle stesse sotto forma di glossario multilingue. Per ciascuna lingua, viene offerta una nomenclatura cliccabile, linkata agli equivalenti di tutte le altre lingue. Questo permette di passare facilmente da una lingua all’altra e quindi 1) di consultare definizioni, contesti, note e tecniche e linguistiche nella lingua prescelta, e 2) di passare agevolmente ad altre lingue per recuperare gli equivalenti e poterne leggere le relative informazioni in altre lingue.

Progetto dipartimentale finanziato con i fondi di ateneo

Responsabile: Ulrike Kaunzner

Partner esterni: Sandra Reimann, Università di Oulu) e Rupert Hochholzer, Università di Regensburg

2022-

Negli ultimi anni l'indagine sugli atteggiamenti nei confronti delle lingue e del multilinguismo ha ricevuto una crescente attenzione scientifica. È ormai certo che essi costituiscono la base della competenza multilingue. Non da ultimo, si tratta di un fattore essenziale per la scelta della lingua e per l'interazione interpersonale, sia a scuola o all'università, sia in un contesto professionale. I metodi per la ricerca sull'atteggiamento sono ormai ben avanzati, si stanno sviluppando metodi di qualificazione per affrontare l'eterogeneità e il multilinguismo, che possono essere utilizzati con profitto anche nel contesto dei corsi universitari. Lo studio si pone come continuazione del progetto FAR Dipartimentale 2021 (Multilinguismo nelle aziende internazionali – indagine e studio pilota) con un nuovo focus. Sulla base dei risultati della ricerca condotta in questo contesto in aziende internazionali e locali (2021-2022), è emerso il desiderio di esaminare più da vicino la questione degli atteggiamenti verso il multilinguismo come possibile indicatore per l'analisi della comunicazione nelle aziende e nelle istituzioni pubbliche, nonché per la concezione e la progettazione di testi e conversazioni di vario tipo. Gli atteggiamenti verso il multilinguismo vengono raccolti in diversi contesti attraverso interviste e/o questionari basati su campioni: sia in azienda che nelle istituzioni pubbliche o nel contesto scolastico (asilo nido, scuola primaria, scuola secondaria...). Anche se l'attenzione si concentrerà sulla regione di Modena, i due partner del progetto finlandese  e tedesco, che sono stati coinvolti nel progetto pilota del 2022, saranno chiamati per due motivi: (1) Integrazione del rispettivo focus scientifico dei colleghi: (a) ricerca sul multilinguismo e (b) linguistica del testo / competenza sul tipo testuale, comunicazione commerciale e pubblicitaria; (2)  Confronto dei risultati della ricerca sull'asse europeo Nord-Sud (Finlandia - Germania - Italia) sulla base degli studi condotti in loco secondo il modello di Modena.

Progetto dipartimentale finanziato con i fondi di ateneo

Responsabile: Angela Albanese

2022-

Nel campo culturale (arte, letteratura, produzione editoriale) è stata e continua a essere decisiva la funzione di attori e attrici, traduttori e traduttrici, ghost writer; nel complesso, si può dire che tali figure esprimano un’autorialità sommersa. Gli attori realizzano qualcosa che va al di là dell’azione indicata dal testo, incarnando la sostanza stessa dell’arte teatrale. Si intendono indagare le diverse declinazioni di autorialità sommersa nell’ambito teatrale e le modalità attraverso le quali la creazione attoriale può rendersi indipendente da quella letteraria. Lo stesso lavoro carsico è in molti casi, ancora oggi, quelli dei traduttori e delle traduttrici di testi letterari e anche teatrali. La storia della traduzione ci ha consegnato esempi eclatanti di identità autoriali nascoste, specie fra le traduttrici: si pensi a Lucia Morpurgo Rodocanachi, traduttrice fantasma di Montale, Vittorini, Gadda, Sbarbaro, che si servivano delle sue traduzioni come prima bozza di lavori poi rifiniti e firmati solo da loro. La questione dell’invisibilità delle traduttrici e dei traduttori e della loro reclamata autorialità si scontra ancora, e a maggior ragione nell’epoca del digitale, con una prassi spesso riluttante a riconoscerne appieno l’identità autoriale. Per questo si intendono indagare questioni quali: autorialità e traduzione letteraria e teatrale; storia della traduzione e autorialità; poetiche della traduzione e riflessioni sul genere; traduzioni collaborative ed etica della traduzione.  Vi è infine una forma di autorialità che consiste proprio nel rimanere intenzionalmente sommersa e invisibile: quella dei ghostwriter. Se oggi associamo queste pratiche principalmente alle opere di personalità della politica, dello sport, dello spettacolo, l’esplorazione dell’autorialità fantasma copre in realtà una casistica ben più estesa, che può spingersi fino a includere persino le narrazioni e rappresentazioni autobiografiche, o basate su testimonianze autobiografiche, della malattia. Di tutto questo, la letteratura e le pratiche artistiche offrono svariati casi di studio, sollecitanti sotto il profilo dell’analisi stilistica e retorica, del funzionamento testuale, delle strategie rappresentative.

Progetto dipartimentale finanziato con i fondi di ateneo

Responsabile: Maria Chiara Rioli

2022-

Il progetto intende analizzare le interazioni tra storia dell’umanitarismo, storia dei rifugiati e storia di genere attraverso il caso studio di Dar al-Tifl, la Casa del bambino, fondata nel 1948 da una insegnante palestinese, Hind al-Husayn. Si tratta di un’esperienza di grande rilievo nella storia dell’educazione in Medio Oriente, creata nella fase più drammatica della guerra palestinese del 1947-1949, che ha accolto migliaia di orfani ed ha rappresentato il primo esempio di umanitarismo palestinese conosciuto nel mondo, anche attraverso il documentario Sands of sorrow. Dar al-Tifl esiste tuttora e nei decenni il suo lavoro si è intrecciato con quello dell’agenzia per le Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, UNRWA. Gli archivi di Dar al-Tif, a differenza degli archivi UNRWA, sono oggi accessibili ai ricercatori. Il progetto intende articolarsi in 2 fasi, la prima di carattere archivistico, la seconda di tipo storico:

  1. Azione 1 archivistica: Ricognizione degli archivi di Dar al-Tifl a Gerusalemme: analisi della storia archivistica dei fondi, importo della descrizione dell’ente produttore e conservatore degli archivi nel database archivistico del progetto ERC Open Jerusalem: Opening Jerusalem Archives for a Connected History of ‘Citadinité’ in the Holy City, 1840–1940, di cui la proponente è stata project manager e tuttora core team member. Inoltre, una selezione dell’inventario verrà importato sul sito del progetto Horizon2020 ITHACA – Interconnecting Histories and Archives for Migrant Agency, di cui il Dipartimento è coordinatore, e in collaborazione con il DHMoRe;
  2. Azione 2 storica: Disseminazione e comunicazione storica: a) Redazione di un articolo peer-reviewed in lingua inglese in open access su rivista internazionale; b) presentazione dei primi risultati all’interno di un seminario in lingua inglese in collaborazione con la rivista Jerusalem Quarterly; c) redazione di book proposal in lingua inglese per casa editrice internazionale; d) redazione di manoscritto in lingua inglese per pubblicazione peer-reviewed. Il manoscritto sarà curato dalla proponente insieme a Karène Sanchez Summerer (Leiden University) e Mezna Qato (Cambridge University)

Progetto dipartimentale finanziato con i fondi di ateneo

Responsabile: Laura Turchi

2022-

Partendo dall’indagine su fonti originali conservate presso l’Archivio di stato di Modena, il progetto si propone di delineare alcuni tratti salienti della politica interna ed estera di uno stato di antico regime come lo stato estense fra tardo Medioevo ed età moderna (XVI secolo). Il progetto si propone di promuovere: a) la pubblicazione di un libro sull’amministrazione della giustizia centrale dello stato suddetto (secoli XV-XVI); b) la pubblicazione di almeno due articoli (uno in un volume, l’altro in una rivista con peer-review) sulla diplomazia estense nel XVI secolo.

Progetto dipartimentale finanziato con i fondi di ateneo

Responsabile: Isabella Ferron

Partecipanti: Marco Cipolloni, Flavio Fiorani, Leonardo Gandini, Valerio Nardoni

2022-

Il progetto di ricerca si inserisce all’interno del gruppo di ricerca  Riscritture e intende occuparsi del concetto di “insicurezza” e della sua analisi linguistico-testuale, letteraria e cinematografica in momenti considerati critici per le relazioni culturali e l’incontro con l’altro, con particolare ma non esclusiva attenzione al mondo ispanofono e a quello germanofono. Si tratta di relazioni culturali mediate da traduzioni e illustrazioni e dalla loro ricezione, ma anche delle diverse declinazioni (pubblicitarie, cinecritiche, spettatoriali e metafilmiche) dell’immaginario cinematografico e narrativo. Il progetto si sviluppa attorno a tre nuclei principali:

  1. Plurilinguismo, processi traduttivi e dei rapporti tra testo e illustrazioni tra la fine del Settecento e il primo Ottocento.
  2. Periodo compreso tra le grandi migrazioni di fine Ottocento e le conseguenze della Grande Guerra (dalla Spagnola alla crisi del 1929);
  3.  Epoca dei totalitarismi, della memoria degli esili e dei traumi a essi correlati.

Il progetto è suddiviso in tre azioni volte ad analizzare le dimensioni estetiche ed etico-politiche delle opere e delle epoche che si intendono studiare. Le tre azioni hanno come oggetto di indagine tre epoche storiche di grande cambiamento, in cui le traduzioni, le illustrazioni, il rapporto tra testi e immagini, il cinema hanno un ruolo di fondamentale importanza nella costruzione di un immaginario collettivo e delle sue declinazioni:

Azione 1: periodo tra Illuminismo e Romanticismo, in cui vi è una particolare attenzione all’alterità culturale che porta allo sviluppo di concetti identitari, così come alla definizione del concetto di lingue nazionali.

Azione 2: epoca del cinema muto, con attenzione ai materiali narrativi, documentali e cinematografici relativi ai grandi cambiamenti politico-economici e sociali di quest’epoca.

Azione 3: epoca del cinema sonoro analogico/pre-digitale, con particolare attenzione al reciproco influsso tra narrativa e cinema, sulla base di un corpus di testi di finzione, film, documentari e graphic novels.